IL CASO IKEA ITALIA SUL FATTO QUOTIDIANO: INTERVISTA ALL’AVV. MICHELANGELO SALVAGNI SUL CONTENZIOSO LAVORO RELATIVO A TRASFERIMENTI E DEMANSIONAMENTI DEI DIPENDENTI.

Errata Corrige 07 APR 2022

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In questi anni lo Studio Legale Salvagni ha patrocinato le controversie di decine di dipendenti Ikea Italia, affrontando varie problematiche in materia di trasferimenti e demansionamenti illegittimi.

I numerosi lavoratori di Ikea che si sono rivolti al nostro Studio hanno rappresentato che, negli ultimi anni, sono stati oggetto di diverse “pressioni”, prioritariamente tese alla riduzione dei propri salari.

In particolare, i dipendenti hanno lamentato che, da molti anni, l’azienda punta alla riduzione del “costo lavoro” con varie strategie volte a demansionarli, sottoponendo loro accordi di riduzione della retribuzione con contestuale assegnazione in livelli inferiori, soprattutto per quei prestatori ante-Jobs Act che, data l’anzianità aziendale, percepiscono salari più elevati.

Tale strategia aziendale è stata inaugurata, a Roma, nell’anno 2019, quando è stato avviato il progetto di ristrutturazione denominato “Innovation for Growth”, il quale ha costituito una sorta di “laboratorio” attuato attraverso l’indizione di un “concorso” interno: l’obiettivo era quello di selezionare i lavoratori da riallocare nelle nuove posizioni di Team Leader senza, tuttavia, comunicare ai dipendenti “esclusi” i criteri adottati in sede di valutazione e fornendo loro esclusivamente l’esito di tali selezioni.

Invero, il ruolo di Team Leader coincideva ed era del tutto sovrapponibile al precedente ruolo di Shop Keeper e Responsible, mutando esclusivamente la relativa denominazione formale e non anche il contenuto e le mansioni dello stesso.

Conseguentemente, coloro che non passavano tale selezione (del tutto fittizia, come accertato da numerose ordinanze rese in via d’urgenza del Tribunale di Roma), venivano trasferiti a centinaia e centinaia di Km di distanza (anche oltre 500 km da casa), con l’obiettivo di indurli a rassegnare le dimissioni, stante le notevoli difficoltà insite:

non solo nel naturale sradicamento dalla città in cui si vive e dalle relazioni affettive ivi intessute, ma anche in ragione delle condizioni di alcuni lavoratori colpiti dal trasferimento in quanto titolari dei benefici della Legge 104/1992 per l’assistenza a familiari disabili residenti in Roma o perché mamme single con bambini di età inferiore ai tre anni.   

Grazie all’impegno dello Studio Legale Salvagni e, soprattutto, alla forza e alla perseveranza dei lavoratori che hanno lottato per tutelare i propri diritti, è venuta alla luce la pretestuosità e l’infondatezza della riorganizzazione aziendale relativa al mutamento dei ruoli, il quale è stato bloccato grazie alle cause vinte, nel giro di pochi mesi, proponendo diversi ricorsi cautelari d’urgenza innanzi al Tribunale di Roma.