Lo Studio Legale Salvagni è stato tra i primi a patrocinare le cause di alcune decine di lavoratori coinvolti nell’operazione effettuata da Telecom Italia Spa su tutto il territorio nazionale, di re-internalizzazione delle funzioni di portineria (cd. site specialist) nell’ambito del dipartimento Manteinance & Facilities della stessa. La fattispecie ha riguardato una serie di dipendenti, adibiti a mansioni impiegatizie, inquadrati prevalentemente nei livelli 5o e 4o del CCNL Telecomunicazioni e addetti a varie funzioni aziendali che, senza alcuna reale motivazione, sono stati trasferiti dalle proprie sedi e settori di appartenenza ad altre sedi. Tali lavoratori quindi, presso le nuove sedi di destinazione, sono stati adibiti a mansioni inferiori di receptionist (denominate anche di “Site Specialist”), ossia mansioni di portineria in alcun modo riferibili al livello contrattuale posseduto.
Tanto premesso, i vari giudici del Tribunale di Roma che si sono occupati della vicenda, nel vagliare la legittimità della suddetta operazione di re-internalizzazione delle funzioni di portineria (cd. site specialist), hanno ritenuto che i trasferimenti fossero illegittimi poiché disposti dall’azienda in violazione del nuovo testo dell’art. 2103 c.c, anche in ragione del gravissimo demansionamento subito dai lavoratori.
In particolare, il Tribunale di Roma ha ritenuto che i trasferimenti fossero determinati esclusivamente dall’esigenza di assegnare i dipendenti a mansioni di site specialist (portierato) che, tuttavia, sono riconducibili al 3° e/o 2° livello di inquadramento del Contratto Collettivo. Quindi, i giudici capitolini hanno accertato il gravissimo demansionamento subito dai lavoratori Telecom in quanto le mansioni a cui i medesimi sono stati assegnati sono inferiori di due e/o tre livelli rispetto agli inquadramenti da loro posseduti.
Lo Studio Legale Salvagni ha instaurato decine e decine di cause contro la società Telecom per far accertare l’illegittimità dei predetti trasferimenti e del conseguente demansionamento subito dai lavoratori. Molte di tali cause sono state già decise dal Tribunale di Roma con esito favorevole per i prestatori (in relazione ai quali si riportano in questa Sezione gli estremi e gli abstract delle sentenze) e altre ancora, al momento, sono oggetto di decisione innanzi ai giudici capitolini.