Errata corrige 15 FEB 2024
In qualità di Responsabile del Gruppo Lavoro di ANF di Roma segnalo il Convegno che si terrà in presenza il giorno 13 marzo 2024, dalle ore 14,30 alle ore 17, presso la sede dell’Organismo Congressuale Forense (OCF), sita in Roma, Via Valadier n. 42, con la possibilità di collegamento da remoto e il riconoscimento di 3 crediti formativi, come da procedura indicata nella locandina allegata.
L’incontro affronta il delicato, ma attualissimo, argomento del licenziamento discriminatorio, con particolare riferimento alla tutela del disabile. ...
Errata corrige 27 DIC 2023
La Corte di Cassazione, con la recente sentenza del 21.12.23 n. 35747, consolida il precedente orientamento di Cass. n. 9095 del 31.3.95 (i cui principi sono stato richiamati espressamente nella motivazione) relativo alla nullità del licenziamento per superamento del comporto dovuto a patologie che, alla stregua della Direttiva 2000/78 e dell’elaborazione delle sentenze della Corte di Giustizia, rientrano in una nozione di disabilità/handicap. ...
Errata corrige 12 DIC 2023
Causa patrocinata dallo Studio Legale Salvagni
La Corte d’Appello di Roma, con sentenza del 12.12.2023, ha respinto l’appello di L.T. e confermato la sentenza di primo grado del Tribunale di Velletri, che aveva dichiarato la sussistenza di un licenziamento orale di un lavoratore e, dunque, la conseguente inefficacia dello stesso, con condanna della società alla corresponsione delle retribuzioni maturate dal recesso orale alle dimissioni per giusta causa rassegnate dal lavoratore. ...
Errata corrige 12 Maggio 2022
Articolo di Michelangelo Salvagni pubblicato su Lavoro e Previdenza Oggi News.
La recente sentenza di Cassazione n. 11665 del 11 aprile 2022, risolve la querelle sull’interpretazione dell’art 18, comma 4, con riferimento al contrasto giurisprudenziale formatosi sulla tematica della reintegra solo per condotte tipizzate dal CCNL. Secondo il prevalente orientamento formatosi in materia sino alla sentenza in commento, al giudice non era consentito ricondurre il comportamento oggetto di addebito disciplinare ad una sanzione conservativa se questa non fosse espressamente stabilita come tale dalle parti sociali o dai codici disciplinari.
La questione è stata oggetto di dibattito, in dottrina e in giurisprudenza, anche in ragione del fatto che l’indirizzo interpretativo delle cosiddette sentenze di maggio 2019 (la definizione è di A. Maresca, Licenziamento disciplinare e sussistenza del fatto contestato nella giurisprudenza di Cassazione, in Dir. rel. ind., 2019, 946), che appariva decisamente restrittivo e sembrava ormai consolidato, vietava l’interpretazione estensiva o analogica delle sanzioni conservative se non espressamente tipizzate. Tale assunto muoveva dal presupposto che la ratio legis sottesa all’art. 18 S.L., comma 4, come riformato dalla legge c.d. Fornero, prevede la tutela reintegratoria solo quale ipotesi eccezionale rispetto a quella indennitaria (sul punto: Cass., 9.5.2019, n. 12365, nonché nello stesso senso: Cass., 23.5.2019, n. 14063 e Cass., 28.5.2019, n. 14500, pubblicate tutte in Lavoro e prev. oggi, 2019, 11-12, 694, con nota critica di M. Salvagni, Licenziamento disciplinare e sanzione conservativa: reintegra solo per condotte tipizzate dal CCNL non suscettibili di interpretazione estensiva o analogica. In merito, sempre in senso critico rispetto all’orientamento del 2019, si segnala anche A. Piccinini, Licenziamenti disciplinari e contrattazione collettiva tra realtà e immaginazione, in Quest. giust., 2019).
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